Un’estate bollente per le acque del Mar Mediterraneo: impatti anche sulla pesca

Un’estate bollente per le acque del Mar Mediterraneo: impatti anche sulla pesca

Il caldo record dei mesi di maggio e giugno 2022 ha fatto salire la temperatura marina di +4°C rispetto alla media del periodo nel Mediterraneo. Il luglio torrido potrebbe confermare questa tendenza.

Temperature sempre più bollenti nel Mediterraneo: dal 10 maggio scorso il bacino mediterraneo è stato colpito da un’ondata di calore che ha innalzato la temperatura della superficie marina di circa 4°C rispetto alla media del periodo 1985-2005, con picchi superiori a 23°C. Sono questi i primi risultati del progetto CAREHeat, finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), cui partecipano, per l’Italia, il CNR-ISMAR ed Enea.

Nello specifico, il progetto mira a sviluppare nuove metodologie per prevedere e identificare le ondate di calore, comprenderne la propagazione e gli impatti su ambiente, biodiversità e attività economiche, in particolare su pesca e acquacoltura. Le attività di ricerca, hanno avuto inizio con lo studio dell’ondata di calore che ha interessato il Mar Mediterraneo tra maggio e giugno, partendo dall’analisi dai dati satellitari che per primi hanno rilevato l’anomalia termica. Il progetto mira a definire le lacune conoscitive attuali e i metodi proposti per il loro superamento, considerando la variabilità del clima e gli eventi meteorologici “forzanti”, ovvero ondate di calore in atmosfera prodotte da condizioni meteorologiche favorevoli quali, ad esempio, il persistere dell’anticiclone africano.

Irepa Onlus segue con attenzione l’evolversi della situazione e l’impatto dei cambiamenti climatici nell’economia del mare.